Due o tre cose che so di lei
Mi rincuora
la tua risata furballegra
di chi vuol fare spallucce al mondo
senza pagare pegno
Allo specchio
ti sparecchi l’anima
e con la gonna
ti cancelli le nubi dalla fronte,
chè per te oblio non è dimenticare
– con che perizia impili foto e parole
in scatole rotonde perché il futuro lieviti –
ma vivere il momento
sorso a sorso come un bicchier di vino.
E nelle sere ventose
i tuoi versi
sono asciutti e tersi,
come il bucato che hai raccolto,
ruvido di sole
ora che non ci sono più
i – pioppi – di – fronte – la – tua – casa.
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